caos strisciante

orari, contachilometri, soldi, minuti, quando torni, non ci sei mai.

io voglio stare solo.

voglio un posto che sia interamente mio, con un orologio che gira come dico io, con le voci assenti per un po'.

per ascoltarmi io, per sentirmi davvero senza pranzi pronti o torrenziali accuse agli infami.

voglio un posto con i miei quadri, i miei suoni, i miei silenzi, i miei angoli come li voglio io.

e mi sento dentro un incubo, un film, un disegno su un foglio già squadrato.

voglio uscirci da questo caos strisciante che mi viene da urlare, da piangere come un disperato, che mi sento lo stress fin sotto gli occhi, che ci sono mattine che non vorrei mai svegliarmi in questo letto, che non vorrei mai sentire la morte del fumo, che non vorrei sentire le sofferenze e i lamenti della loro vita scaricata sulla mia.

voglio capirci di più su tutto.
voglio trovarmi addosso una soluzione per i domani.

come fosse colla addosso.
da usare subito.

o sul ricordo o sulla bocca.


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