cosa

caro mauro potrei raccontarti di come sto
di come soffro di nuovo di attacchi di ansia, di come l'umore mi è cangiante con il vento e l'odore.

Di come mi sento come se fossi al buio e senza nessuno intorno, senza nessun oggetto a cui appendermi e amarlo fino in fondo.

Di come vorrei solo non sentire più nessun rumore, nessuna voce che mi inietta pensieri sui miei domani.

Questi domani.

Sulla mia testa ho marzo, con settantamila domande.
Settantamila come i chilometri che ho raggiunto ricominciando a parlare con il mondo, dopo quel sabato svogliato dentro un cinema in ritardo.

Sulla mia testa ho qualcosa che non mi fa stare sereno, ma phantastico.

Sulla mia testa ho un mondo che vorrei liberare e che non ha mai visto nessuno.

Fatto di nebbie, soli accecanti che si alzano sul prato, parole e potenti grida fino al cielo e sopra di esso.

Sulla mia testa ho lo spazio che visto da qui mi sembra immobile
come in attesa che cada qualcosa in più.

Vorrei uscire, e certe volte dimenticare i nostri nomi e ricominciare tutto dall'inizio e sperare ancora come oggi di lasciarmi cadere, trovarci e dirmi in silenzio due parole racchiuse in un suono pronunciato in un solo fiato, con il resto da risparmiare per il sapore delle lacrime.

...c'era una volta.

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